MATTIA TOMBOLINI

Manuale di guerriglia urbana contro i giovani

Caustico, ironico, amarissimo. “Vecchi di merda. La società segreta contro i giovani” di Mattia Tombolini pubblicato da Momo Edizioni è un’opera che riesce a far abbracciare satira, riflessioni politically uncorrect e paradosso. Un libro necessario e senza filtri, che ospita anche una postfazione di Giancane.

Una guerra senza armi e combattuta soltanto da una parte ai danni dell’altra ignara ed inconsapevole. Azioni quotidiane di guerriglia finalizzate a logorare il corpo, la mente e l’anima dell’avversario e costringerlo ad espatriare. Accordi con lobby potentissime come quella degli impiegati delle Poste e quella dei Vigili Urbani, per creare una sorta di schermo di protezione a tempo indeterminato.

Vecchi Vs. Giovani, anzi meglio Vecchi di merda contro giovani. L’esito del conflitto è scontato e il risultato sarà annichilente. Mattia Tombolini nel suo ultimo libro “Vecchi di merda. La società segreta contro i giovani” dice probabilmente quello che molti pensano ma non hanno il coraggio di esprimere. E lo fa con la forma di una sorta di meta-romanzo diviso idealmente in tre parti: la scoperta del complotto dei Vecchi contro i Giovani, la lettura del Pamphlet sulla guerriglia urbana dei primi a danno dei secondi ed una postfazione di Giancane che, pur avendo scritto un brano apparentemente inequivoco – Vecchi di Merda -, si rivela fondamentale per capire l’entità e la portata di questa potentissima lobby armata di bastoni e capelli bianchi.

Un testo politically uncorrect (per fortuna!) che crea una sorta di Matrix generazionale e che rivela un enorme bug nel nostro sistema paese e nella struttura ossea di uno degli Stati più anziani d’Europa. “Vecchi di merda” usa il tono sarcastico e metaforico per raccontare in maniera amarissima la diaspora generazionale che stiamo vivendo e il precipizio nel quale le generazioni under 50 rischiano di sprofondare a causa dell’inerzia (volontaria? colpevole?) delle generazioni precedenti.

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Con questa satira deliziosamente politically incorrect, Mattia Tombolini irride, in un solo colpo, tutte le teorie del complotto (migranti, dittatura sanitaria, terrapiattisti) che infestano ogni discorso pubblico dei nostri tempi Dopo Cambiare il mondo con i libri, dove l’autore raccontava le incredibili peripezie dell’editore rivoluzionario Giangiacomo Feltrinelli, Mattia Tombolini offre al suo pubblico la sua anima punk più pura e divertente.
«I vecchi sono ovunque, sono intorno a noi, anche adesso nel posto in cui sei. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse, è il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. Quale verità? Che tu sei uno schiavo».

In questo libro, che è una satira un po’ fantascientifica e un po’ no, viene raccontata la storia di un giovane come tanti. Abitante della città di Roma – che non è una giungla, come dice Zerocalcare, autore della copertina del libro, ma semmai è uno zoo – assillato da una precarietà pervasiva, il protagonista comincia a coltivare dentro di sé una idea fissa. Infatti, nota come nella sua città nulla proceda come dovrebbe, o come lui vorrebbe: precarietà economica, assenza di servizi, miseria morale, e, soprattutto: vecchi dappertutto.
Il protagonista comincia a riflettere (si fa per dire): «e se tutto questo fosse colpa dei vecchi? La precarietà la miseria, la sporcizia, la mia vita infame: se tutto fosse colpa loro?»
Da qui – da questa idea fissa dei vecchi, vecchi, vecchi – una serie di rocambolesca vicenda, tra camuffamenti e inseguimenti, lo conducono a una scoperta troppo incredibile per essere svelata. Vecchi di merda è una favola punk. Indigeribile, coatta, marginale, vergognosamente volgare e molto divertente. E ci parla di una idea fissa – quella che investe il protagonista che proietta il suo malessere sugli anziani – e, anche e soprattutto, di tutte le idee fisse (complotti, terre piatte, migranti che sostituiscono eccetera) che travolgono milioni di ignare persone in giro per il mondo.

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