Ex Chiesa di San Pancrazio
Sorge al centro del Castello di Colle del Marchese, di cui si ha notizia soltanto dal 1348 e cioè da quando Spoleto ne ebbe o riebbe il dominio; non si conosce quindi quando il centro sia sorto.
Resti romani rinvenuti nella zona, la famosa Lex Spoletina, risalente al IV secolo a. C., trovata nel 1876 nel muro della demolita chiesa di San Quirico, prossima al castello, e la Chiesa di Santa Maria della Stelletta, che conserva preziose testimonianze altomedievali, fanno arguire che qui esisteva un insediamento umano sin dalle più antiche età.
Il castello di Colle del Marchese, fu per un certo periodo sotto i Trinci di Foligno, e nei primi decenni del XV secolo vi spadroneggiò l’abate Tomacelli; nel 1490 figura tra i castelli soggetti a Spoleto.
In questo territorio ebbe vasti possedimenti l’antica e nobile famiglia spoletina dei Parenzi.
Della sua caratteristica di castello medievale conserva i resti delle mura del XIV secolo e una porta di accesso vigilata da un’alta e possente torre quadrangolare trasformata, in epoca imprecisabile, in torre campanaria.
La chiesa non è più officiata da quando è stata costruita la nuova parrocchiale, con lo stesso titolo, elevata nella piazza antistante la porta del castello.
È stata ceduta dalla Curia al Comune di Castel Ritaldi, che l’ha restaurata e adibita a sala convegni.
La chiesa antica si presenta come una tipica costruzione del XIII secolo che ha subito nel XIV secolo un vistoso ampliamento con l’aggiunta di un’elegante abside pentagonale.
Nella parete esterna dove si apre l’accesso alla chiesa è un busto marmoreo di San Pancrazio del XVII secolo collocato in una nicchia che sembra essere stata, originariamente, un’antica monofora che dava luce all’interno.
L’interno ad unica navata, con tetto a due spioventi sorretto da travature a cavalletto, è stato svuotato di tutti i suoi arredi; nella parete di fondo, sulla sinistra in alto, vi è un frammento di affresco con la Vergine orante incoronata da due angeli, opera documentata del 1512 di Francesco Melanzio, significativo pittore della vicina Montefalco.
L’opera, commissionata il 2 maggio 1508, faceva parte di una cappella, non più esistente, aveva ai lati le immagini di San Sebastiano e Santa Lucia, ora perdute.
L’abside doveva essere completamente affrescata, rimane, in una delle vele, un affresco della fine del XVII secolo rappresentante l’Angelo Annunciante.
Saggi effettuati nel 2012 hanno rivelato tracce di dipinti coevi.
Fino ai primi anni del secolo scorso, nelle immediate adiacenze delle mura castellane, v’erano i resti di un’altra Chiesa dedicata a S. Pancrazio, ora completamente demolita.
Silvio Sorcini (da: I luoghi del silenzio)