“Il coraggio di parlare”

 

In un paese calabrese dove non ci sono prospettive di lavoro, Vincenzino, un bravo e candido quattordicenne, cade nella rete della ‘ndrangheta, che comincia con l’utilizzarlo come postino. Lui crede di portare messaggi innocenti e medicine a domicilio e invece consegna ordini criminosi e droga. Rifiuta però di continuare quando si rende conto da quali traffici vengono i suoi soldi, che don Carmelo – il boss locale – sembra volergli assicurare. E Vincenzino comincia a collegare certi elementi: gli è capitato anche di assistere con il padre, acquattati fra le dune, ad un sequestro di persona. Il ragazzo decide allora di andarsene a Milano, dove un parente riesce a collocarlo come apprendista in una fabbrica. La ‘ndrangheta, tuttavia, anche lassù lo fa spiare. Il suo tenace pedinatore, però, non è capace di impedire il rientro del ragazzo in paese, il giorno in cui Vincenzino apprende sconvolto che un suo coetaneo e amico, un guardiano di capre, è stato ucciso su ordine di don Carmelo. Mentre nessuno parla per omertà, il coraggioso ragazzo decide invece di comunicare i suoi sospetti ai Carabinieri. L’Arma fa un rastrellamento, libera il sequestrato e arresta i più importanti membri della onorata società, proprio mentre uno di essi sta per uccidere Vincenzino, reo di aver parlato, in riva al mare. Colpiti dal gesto del ragazzo, tutti i giovani scendono in piazza, proclamando di voler lottare contro il crimine ed il muro del silenzio e della complicità e il paese pare finalmente scuotersi, esorcizzando i fantasmi della paura e della viltà.

Regia: Leandro Castellani (1987)

Attori: Gian Luca Schiavoni, Riccardo Cucciolla, Leopoldo Trieste, Enzo Cannavale, Lello Arena, Giuliana Calandra

Tratto dal romanzo di Gina Basso