Alberto Melari è al suo secondo film dopo “L’attimo subito dopo lo schianto”.
Anche in questo nuovo lavoro, il regista ci sorprende, ci fa provare emozioni quasi dimenticate, vivendo una spaccato tra la storia e la contemporaneità dei nostri giorni. Nigredo è un mix di meravigliose immagini sostenute da un sound perfetto come una matita sicura nei tratti su un foglio bianco.
Alberto Melari è riuscito a creare una nuovo genere riuscendo a tenere insieme, informazione, filosofia e arti visive.
“La bellezza salverà il mondo” qualcuno ha detto. Il concetto è elegante. Peccato che non sia vero. Purtroppo, la bellezza non salva il mondo. Perché quando il mondo è in pericolo, quello stato di allerta che deriva dalla coscienza del pericolo stesso non permette al mondo di accorgersi della bellezza, anche quando c’è. Fame, guerra, devastazione, ma anche semplicemente una vita non soddisfacente, con risorse scarse, con poche prospettive future sono tutti elementi che distolgono terribilmente dalle cose belle. E tutto ciò che è bello inevitabilmente sfugge, perde valore, viene trascurato, dimenticato. A volte per questo si perde.
“Nigredo” è un autentico pugno nello stomaco, “obbligatorio” in un Festival che sa anche provocare, sollecitando il dibattito. Ovviamente, con Alberto Melari non è necessario essere d’accordo, ma il suo punto di vista, le sue provocazioni vanno ascoltate, rapportandole con il nostro modo di concepire le cose.
Si ringraziano il Presidente dell’Accademia di Montefalco Giorgio Leoni e tutto il Consiglio Direttivo per la collaborazione e l’ospitalità